Uno dei generi conosciuti durante quest’anno dalla prima A è stato quello della fiaba, così, alla fine del percorso che li ha guidati ad individuarne gli elementi fondamentali e le caratteristiche principali, gli allievi sono stati invitati a mettere alla prova le loro conoscenze, insieme alla loro fantasia in un’attività di scrittura collettiva. Divisi a gruppi dovevano ideare una fiaba partendo da alcuni elementi magici e personaggi, scelti casualmente da una lista fornita dall’insegnante e in parte costruita dai ragazzi stessi. Nella trama dovevano far attenzione ad inserire almeno tre funzioni di Propp.
Le sei fiabe che
seguono sono senz’altro originali e diverse rispetto a quelle che
si trovano di solito nei libri perché sono il frutto di questa
esercitazione, durata circa un’ora, che ha portato ragazze e
ragazzi a lavorare in maniera diversa dal solito e persino a
divertirsi scrivendo.
prof.ssa Daniela
Meneghello
Quattro
personaggi:
la professoressa triste, l’orco cattivo, la principessa timida, il
cane verde
Elemento
magico:
una scarpa
Il
cane vegetale
C’era
una volta un cane verde che si chiamava Pestifero: era verde perché
mangiava troppa verdura, odiava i bambini perché mangiavano sempre
dolci e non si faceva accarezzare da nessuno.
Un
giorno si stava dirigendo nel bosco per cercare della verdura e, a un
certo punto, intravide un orco molto perfido che gli saltò tutto
d’un tratto addosso, bloccandogli sia braccia che gambe, dicendogli
che doveva superare tre ostacoli.
Subito
dopo l’orco scomparve, allora Pestifero si incamminò alla casa di
una professoressa triste, perché aveva divorziato e le chiese aiuto
per superare i tre ostacoli, così lei gli diede delle scarpe con le
molle.
Pestifero
tornò nel bosco e superò i tre ostacoli: il primo consisteva nel
mangiare cibi grassi, nel secondo doveva bere bevande gassate e
nell’ultimo doveva svolgere delle acrobazie per aria.
L’orco,
ricomparso alla fine dell'ultima prova, prese le sembianze di una
cagna che si innamorò del cane e si sposarono.
Dopo
tre anni, però, il cane si ammalò di tumore e, per guarire, cercò
l'aiuto di una principessa timida, quest’ultima, però, arrivò
solo dopo una settimana perché proveniva dalla Norvegia, così trovò
solo il corpo del cane e si suicidò per il dolore.
L’ORCO
VERDE
Tanto
tempo fa, in un villaggio di orchi, ne viveva uno chiamato Polifemo:
lui era verde e cattivo.
Da
quando era piccolo aveva voglia di visitare ed esplorare una scuola
di umani, ma i suoi genitori gli impedivano di andarci perché le
professoresse, tristi dei risultati degli alunni, si sarebbero
vendicate su di lui. Ma Polifemo non li ascoltò ed un giorno, verso
le otto della mattina, si allontanò da casa sua e si diresse verso
la scuola media dove le insegnanti stavano correggendo le verifiche
dei loro alunni.
L’orco
avvicinandosi si fece notare dalle professoresse che, prese dalla
tristezza, gli diedero una nota malefica che tolse completamente il
colore verde dal corpo di Polifemo e lo fece finire in un paio di
vecchie scarpe che le insegnanti buttarono nel bosco.
Uscendo
dalla classe allora Polifemo incontrò una principessa molto timida
che aveva visto tutto. Come faceva di solito, l’orco volle
spaventarla, ma, anche se lei era timida, non ci riuscì perché
senza il suo colore non riusciva più a impaurire le persone.
A
quel punto l’orco chiese scusa alla ragazza, così i due si
allearono e si diressero verso il bosco intenti a riprendere il
colore verde dell’orco.
Dopo
tante ore di cammino, la principessa e Polifemo incontrarono un
misterioso cane verde parlante e osservandolo bene, si accorsero che
nelle sue zampe posteriori aveva le scarpe che contenevano il verde.
Il cane a quel punto disse: - Se rivuoi le tue scarpe dovrai
grattarmi il pancino! – l’orco lo fece e si riprese la sua tinta
naturale.
Tornati
a scuola, Polifemo e la principessa timida spaventarono così tanto
le prof che morirono di paura. A quel punto, però, Polifemo,
essendo malvagio, conquistò la scuola e il cuore della principessa,
che, dopo tutta la vicenda, non era più timida perciò decise di
baciare Polifemo che si trasformò immediatamente in un bellissimo
principe buono, con una caratteristica speciale: era un tutto verde!
I
due innamorati si sposarono e vissero felici e contenti per sempre.
(Emma,
Luca, Francesco F. e Rebecca)
Il
cane verde e l’oro rubato
C’era
una volta un cane verde che voleva esplorare il mondo, ma i suoi
padroni lo tenevano incatenato per fare da guardia alla casa. Un
giorno, però, uscirono e gli dissero di non allontanarsi, ma lui
non li ascoltò e riuscì a scappare.
Dopo
aver camminato alcune ore si stancò e si addormentò. Quando si
svegliò vide vicino a lui una principessa timida che gli disse che
da quelle parti si aggirava un orco molto cattivo che rubava i soldi
alla gente.
Infatti,
subito dopo, il cane verde vide in una strada lì vicino dei
viandanti, ma all’improvviso sbalzò fuori l’orco cattivo che li
aggredì. Il cane verde andò subito a soccorrerli e chiese se
stessero bene. Loro gli risposero di sì.
Il
cane verde allora tornò dalla principessa timida e le domandò un
consiglio per trovare l’orco e lei rispose che aveva un pessimo
odore. Così il cane con il suo sviluppatissimo olfatto riuscì a
trovare la sua tana.
Poco
prima di entrarci una professoressa triste gli disse che, per
sconfiggere l’orco, bisognava fargli ingoiare la scarpa più
profumata del mondo, ma era nascosta tra gli ori che aveva rubato,
perciò bisognava avere un intuito eccezionale per trovarla.
Così
il cane un po' impaurito entrò nella tana dell’orco e trovò una
stanza piena di oro, ma proprio in quel momento entrò l’orco così
il cane verde si nascose in mezzo alle sue ricchezze e lì sentì il
profumo della scarpa, sempre grazie al suo olfatto la trovò e la
lanciò in bocca all’orco e così lui si sciolse. Prima di tornare
a casa il cane restituì tutto l’oro ai legittimi proprietari e
vissero tutti quanti per sempre felici, ricchi e contenti.
Quattro
personaggi:
il Killer Clown, una regina viziata, una ragazza o un ragazzo, una
strega
Elemento
magico:
un accendino
Una
storia INESISTENTE
C’era
una volta un ragazzo che viveva in una casa diroccata in cima a una
montagna.
A
capo del regno in cui viveva, c’era una regina viziata di nome
Malefica che odiava tutti e voleva impoverire il popolo.
Il
ragazzo, un giorno, incontrò una strega maligna di cui, però, si
innamorò follemente. Così il ragazzo e la strega si sposarono e,
per regalo, quest’ ultima gli diede una pozione che lo fece
diventare un Killer Clown pazzo.
Il
paese, intanto, si stava impoverendo e la regina diventava sempre più
cattiva. Infatti, invidiosa delle nozze del ragazzo, dopo alcuni anni
inviò uno sguattero ad uccidere la strega e lui così fece.
Il
Killer Clown, allora, si allontanò dalla sua casa e andò al regno
per vendicare sua moglie e tutto il paese che stava morendo di fame.
Lungo
la strada, incontrò una ragazza, che gli donò un accendino magico
per uccidere un leone a tre teste che ostacolava il suo cammino. Così
il Killer Clown uccise il leone e continuò a percorrere la strada
che lo avrebbe portato dalla regina.
Finalmente
il Killer Clown arrivò al cancello del castello della regina. Grazie
all’accendino e a qualche arnese, riuscì ad aprire il cancello e
ad entrare nell’immensa dimora della sovrana.
Il
Killer Clown incontrò la regina, questa cercò di ucciderlo, ma lui
lanciò l’accendino magico e bruciò tutto il palazzo.
A
quel punto il nostro eroe scappò, ma riuscì a tornare a casa con
tanto oro e diamanti della regina per donarli al popolo che da allora
visse un po’ più felice e contento.
(Giada,
Francesco R., Cristina e Luca Z.)
Puzza
di bruciato
Un
giorno Sveva girovagava per il bosco in cerca di qualcosa che non
fossero alberi. Ad un certo punto trovò un grande cancello di ferro
e dietro si intravedeva un castello con torri altissime.
Decise
di bussare. Venne accolta da una regina di nome Cristina.
Il
castello era tappezzato di ogni genere di ricchezza e la regina aveva
addosso gioielli e un bellissimo vestito.
Parlando,
le due presero confidenza e Cristina rivelò a Sveva la storia del
Killer Clown: egli rapiva i bambini e li mangiava. Sveva decise così
di sconfiggerlo.
Cristina,
non volendo sprecare armi, diede a Sveva uno strumento migliore: un
accendino.
Sveva
partì e dopo qualche giorno trovò il Killer Clown a fare il bagno
nel lago in costume.
La
ragazza si stava avvicinando per aggredirlo, ma una strega la bloccò
perché anche lei era molto arrabbiata con il Clown e aveva deciso di
aiutare Sveva. Infatti le propose di utilizzare l’accendino per
bruciare la parrucca del Killer.
Subito
dopo la strega, fingendo di voler essere sua amica, andò a parlare
con il Clown e finché lui era distratto, Sveva gli rubò la parrucca
e le diede fuoco.
Il
Clown, senza più la sua parrucca, rimase calvo e, per rimediare, si
mise dell’insalata in testa, ma da allora non si fece più vedere
per paura di essere preso in giro.
Conclusa
questa avventura, Cristina, felice per la scomparsa del Killer,
nominò Sveva consigliera ufficiale e da allora tutti vissero felici
e contenti, tranne il Clown.
(Beatrice
P., Edoardo M., Beatrice T. e Erika)
La
regina viziata e il Killer Clown
C’era
una volta in un castello d’oro e d’argento, una regina viziata
che viveva con suo marito. Il re era molto arrabbiato con lei perché
spendeva molti soldi e lui non se lo poteva permettere, così le
disse che se ne doveva andare, ma non poteva portarsi del denaro.
La
mattina seguente, la regina andò nella sua camera da letto e preparò
le valigie, ma non poteva fare a meno di portarsi via un po’ di
diamanti e oro, perciò, li nascose fra i suoi vestiti.
Quel pomeriggio partì e quando si fece sera, si ritrovò in
mezzo al bosco sperduta. Seguendo il sentiero, trovò una piccola
capanna, così, presa dalla stanchezza, decise di fermarsi e vi
entrò.
A
notte fonda si svegliò sentendo dei rumori, ma pensò che fosse la
sua immaginazione e si riaddormentò. La mattina seguente si accorse
che oltre a lei, nella capanna, c’era un Killer clown che stava
preparando una pozione e le disse: ”Se non vuoi rinunciare alla tua
vita, devi darmi tutti i tuoi tesori!”. La regina, spaventata, gli
diede tutto quello che aveva e scappò.
Cammina
cammina trovò un’altra capanna e questa volta non sapeva se
entrare, ma quando stava per andarsene, sentì una voce stridula e
dall’aria arrabbiata che le diceva di non avere paura. Quando
entrò, trovò una ragazza e una strega. La strega le disse: ”Il
Killer clown continuerà a perseguitarti se continuerai ad essere
così viziata, ma noi vogliamo aiutarti”. Così tirò fuori da un
piccolo cassetto un accendino scintillante color fuoco.
”Questo
ti servirà per sconfiggere il Killer clown, ma non sarai sola”
esclamò la strega indicando la ragazza: “Anna, ti aiuterà in
questa impresa!”. La strega poi fece un incantesimo così che Anna
e la regina si ritrovarono in un istante davanti alla capanna del
Killer clown.
Era
sera ed Anna aiutò la regina a scavare una buca profonda sette
metri, sul fondo ci misero della legna da ardere, la accesero e
ricoprirono la buca con un tappeto di foglie. La mattina seguente si
nascosero e aspettarono che il Killer clown uscisse per andare a
caccia e……..BAM!!!!
Il Killer clown era in trappola!
Subito
la regina si ritrovò nel suo castello e non ricordò nulla, sapeva
solo che si sentiva meno viziata e senza quel problema, visse felice
e contenta per tutta la sua vita.
(Angelica,
Elisa, Marco e Michele)