lunedì 8 luglio 2019

Esercitazione di Scrittura collettiva sulle Fiabe


Uno dei generi conosciuti durante quest’anno dalla prima A  è stato quello della fiaba, così, alla fine del percorso che li ha guidati ad individuarne gli elementi fondamentali e le caratteristiche principali, gli allievi sono stati invitati a mettere alla prova le loro conoscenze, insieme alla loro fantasia in un’attività di scrittura collettiva. Divisi a gruppi dovevano ideare una fiaba partendo da alcuni elementi magici e personaggi, scelti casualmente da una lista fornita dall’insegnante e in parte costruita dai ragazzi stessi. Nella trama dovevano far attenzione ad inserire almeno tre funzioni di Propp.


Le sei fiabe che seguono sono senz’altro originali e diverse rispetto a quelle che si trovano di solito nei libri perché sono il frutto di questa esercitazione, durata circa un’ora, che ha portato ragazze e ragazzi a lavorare in maniera diversa dal solito e persino a divertirsi scrivendo.
prof.ssa Daniela Meneghello


Quattro personaggi: la professoressa triste, l’orco cattivo, la principessa timida, il cane verde
Elemento magico: una scarpa

Il cane vegetale

C’era una volta un cane verde che si chiamava Pestifero: era verde perché mangiava troppa verdura, odiava i bambini perché mangiavano sempre dolci e non si faceva accarezzare da nessuno.
Un giorno si stava dirigendo nel bosco per cercare della verdura e, a un certo punto, intravide un orco molto perfido che gli saltò tutto d’un tratto addosso, bloccandogli sia braccia che gambe, dicendogli che doveva superare tre ostacoli.
Subito dopo l’orco scomparve, allora Pestifero si incamminò alla casa di una professoressa triste, perché aveva divorziato e le chiese aiuto per superare i tre ostacoli, così lei gli diede delle scarpe con le molle.
Pestifero tornò nel bosco e superò i tre ostacoli: il primo consisteva nel mangiare cibi grassi, nel secondo doveva bere bevande gassate e nell’ultimo doveva svolgere delle acrobazie per aria.
L’orco, ricomparso alla fine dell'ultima prova, prese le sembianze di una cagna che si innamorò del cane e si sposarono.
Dopo tre anni, però, il cane si ammalò di tumore e, per guarire, cercò l'aiuto di una principessa timida, quest’ultima, però, arrivò solo dopo una settimana perché proveniva dalla Norvegia, così trovò solo il corpo del cane e si suicidò per il dolore.


L’ORCO VERDE
Tanto tempo fa, in un villaggio di orchi, ne viveva uno chiamato Polifemo: lui era verde e cattivo.
Da quando era piccolo aveva voglia di visitare ed esplorare una scuola di umani, ma i suoi genitori gli impedivano di andarci perché le professoresse, tristi dei risultati degli alunni, si sarebbero vendicate su di lui. Ma Polifemo non li ascoltò ed un giorno, verso le otto della mattina, si allontanò da casa sua e si diresse verso la scuola media dove le insegnanti stavano correggendo le verifiche dei loro alunni.
L’orco avvicinandosi si fece notare dalle professoresse che, prese dalla tristezza, gli diedero una nota malefica che tolse completamente il colore verde dal corpo di Polifemo e lo fece finire in un paio di vecchie scarpe che le insegnanti buttarono nel bosco.
Uscendo dalla classe allora Polifemo incontrò una principessa molto timida che aveva visto tutto. Come faceva di solito, l’orco volle spaventarla, ma, anche se lei era timida, non ci riuscì perché senza il suo colore non riusciva più a impaurire le persone.
A quel punto l’orco chiese scusa alla ragazza, così i due si allearono e si diressero verso il bosco intenti a riprendere il colore verde dell’orco.
Dopo tante ore di cammino, la principessa e Polifemo incontrarono un misterioso cane verde parlante e osservandolo bene, si accorsero che nelle sue zampe posteriori aveva le scarpe che contenevano il verde. Il cane a quel punto disse: - Se rivuoi le tue scarpe dovrai grattarmi il pancino! – l’orco lo fece e si riprese la sua tinta naturale.
Tornati a scuola, Polifemo e la principessa timida spaventarono così tanto le prof che morirono di paura. A quel punto, però, Polifemo, essendo malvagio, conquistò la scuola e il cuore della principessa, che, dopo tutta la vicenda, non era più timida perciò decise di baciare Polifemo che si trasformò immediatamente in un bellissimo principe buono, con una caratteristica speciale: era un tutto verde!
I due innamorati si sposarono e vissero felici e contenti per sempre.
(Emma, Luca, Francesco F. e Rebecca)

Il cane verde e l’oro rubato
C’era una volta un cane verde che voleva esplorare il mondo, ma i suoi padroni lo tenevano incatenato per fare da guardia alla casa. Un giorno, però, uscirono e gli dissero di non allontanarsi, ma lui non li ascoltò e riuscì a scappare.
Dopo aver camminato alcune ore si stancò e si addormentò. Quando si svegliò vide vicino a lui una principessa timida che gli disse che da quelle parti si aggirava un orco molto cattivo che rubava i soldi alla gente.
Infatti, subito dopo, il cane verde vide in una strada lì vicino dei viandanti, ma all’improvviso sbalzò fuori l’orco cattivo che li aggredì. Il cane verde andò subito a soccorrerli e chiese se stessero bene. Loro gli risposero di sì.
Il cane verde allora tornò dalla principessa timida e le domandò un consiglio per trovare l’orco e lei rispose che aveva un pessimo odore. Così il cane con il suo sviluppatissimo olfatto riuscì a trovare la sua tana.
Poco prima di entrarci una professoressa triste gli disse che, per sconfiggere l’orco, bisognava fargli ingoiare la scarpa più profumata del mondo, ma era nascosta tra gli ori che aveva rubato, perciò bisognava avere un intuito eccezionale per trovarla.
Così il cane un po' impaurito entrò nella tana dell’orco e trovò una stanza piena di oro, ma proprio in quel momento entrò l’orco così il cane verde si nascose in mezzo alle sue ricchezze e lì sentì il profumo della scarpa, sempre grazie al suo olfatto la trovò e la lanciò in bocca all’orco e così lui si sciolse. Prima di tornare a casa il cane restituì tutto l’oro ai legittimi proprietari e vissero tutti quanti per sempre felici, ricchi e contenti.



Quattro personaggi: il Killer Clown, una regina viziata, una ragazza o un ragazzo, una strega
Elemento magico: un accendino

Una storia INESISTENTE
C’era una volta un ragazzo che viveva in una casa diroccata in cima a una montagna.
A capo del regno in cui viveva, c’era una regina viziata di nome Malefica che odiava tutti e voleva impoverire il popolo.
Il ragazzo, un giorno, incontrò una strega maligna di cui, però, si innamorò follemente. Così il ragazzo e la strega si sposarono e, per regalo, quest’ ultima gli diede una pozione che lo fece diventare un Killer Clown pazzo.
Il paese, intanto, si stava impoverendo e la regina diventava sempre più cattiva. Infatti, invidiosa delle nozze del ragazzo, dopo alcuni anni inviò uno sguattero ad uccidere la strega e lui così fece.
Il Killer Clown, allora, si allontanò dalla sua casa e andò al regno per vendicare sua moglie e tutto il paese che stava morendo di fame.
Lungo la strada, incontrò una ragazza, che gli donò un accendino magico per uccidere un leone a tre teste che ostacolava il suo cammino. Così il Killer Clown uccise il leone e continuò a percorrere la strada che lo avrebbe portato dalla regina.
Finalmente il Killer Clown arrivò al cancello del castello della regina. Grazie all’accendino e a qualche arnese, riuscì ad aprire il cancello e ad entrare nell’immensa dimora della sovrana.
Il Killer Clown incontrò la regina, questa cercò di ucciderlo, ma lui lanciò l’accendino magico e bruciò tutto il palazzo.
A quel punto il nostro eroe scappò, ma riuscì a tornare a casa con tanto oro e diamanti della regina per donarli al popolo che da allora visse un po’ più felice e contento.
(Giada, Francesco R., Cristina e Luca Z.)

Puzza di bruciato

Un giorno Sveva girovagava per il bosco in cerca di qualcosa che non fossero alberi. Ad un certo punto trovò un grande cancello di ferro e dietro si intravedeva un castello con torri altissime.
Decise di bussare. Venne accolta da una regina di nome Cristina.
Il castello era tappezzato di ogni genere di ricchezza e la regina aveva addosso gioielli e un bellissimo vestito.
Parlando, le due presero confidenza e Cristina rivelò a Sveva la storia del Killer Clown: egli rapiva i bambini e li mangiava. Sveva decise così di sconfiggerlo.
Cristina, non volendo sprecare armi, diede a Sveva uno strumento migliore: un accendino.
Sveva partì e dopo qualche giorno trovò il Killer Clown a fare il bagno nel lago in costume.
La ragazza si stava avvicinando per aggredirlo, ma una strega la bloccò perché anche lei era molto arrabbiata con il Clown e aveva deciso di aiutare Sveva. Infatti le propose di utilizzare l’accendino per bruciare la parrucca del Killer.
Subito dopo la strega, fingendo di voler essere sua amica, andò a parlare con il Clown e finché lui era distratto, Sveva gli rubò la parrucca e le diede fuoco.
Il Clown, senza più la sua parrucca, rimase calvo e, per rimediare, si mise dell’insalata in testa, ma da allora non si fece più vedere per paura di essere preso in giro.
Conclusa questa avventura, Cristina, felice per la scomparsa del Killer, nominò Sveva consigliera ufficiale e da allora tutti vissero felici e contenti, tranne il Clown.
(Beatrice P., Edoardo M., Beatrice T. e Erika)


La regina viziata e il Killer Clown

C’era una volta in un castello d’oro e d’argento, una regina viziata che viveva con suo marito. Il re era molto arrabbiato con lei perché spendeva molti soldi e lui non se lo poteva permettere, così le disse che se ne doveva andare, ma non poteva portarsi del denaro.
La mattina seguente, la regina andò nella sua camera da letto e preparò le valigie, ma non poteva fare a meno di portarsi via un po’ di diamanti e oro, perciò, li nascose fra i suoi vestiti. Quel pomeriggio partì e quando si fece sera, si ritrovò in mezzo al bosco sperduta. Seguendo il sentiero, trovò una piccola capanna, così, presa dalla stanchezza, decise di fermarsi e vi entrò.
A notte fonda si svegliò sentendo dei rumori, ma pensò che fosse la sua immaginazione e si riaddormentò. La mattina seguente si accorse che oltre a lei, nella capanna, c’era un Killer clown che stava preparando una pozione e le disse: ”Se non vuoi rinunciare alla tua vita, devi darmi tutti i tuoi tesori!”. La regina, spaventata, gli diede tutto quello che aveva e scappò.
Cammina cammina trovò un’altra capanna e questa volta non sapeva se entrare, ma quando stava per andarsene, sentì una voce stridula e dall’aria arrabbiata che le diceva di non avere paura. Quando entrò, trovò una ragazza e una strega. La strega le disse: ”Il Killer clown continuerà a perseguitarti se continuerai ad essere così viziata, ma noi vogliamo aiutarti”. Così tirò fuori da un piccolo cassetto un accendino scintillante color fuoco.
Questo ti servirà per sconfiggere il Killer clown, ma non sarai sola” esclamò la strega indicando la ragazza: “Anna, ti aiuterà in questa impresa!”. La strega poi fece un incantesimo così che Anna e la regina si ritrovarono in un istante davanti alla capanna del Killer clown.
Era sera ed Anna aiutò la regina a scavare una buca profonda sette metri, sul fondo ci misero della legna da ardere, la accesero e ricoprirono la buca con un tappeto di foglie. La mattina seguente si nascosero e aspettarono che il Killer clown uscisse per andare a caccia e……..BAM!!!! Il Killer clown era in trappola!
Subito la regina si ritrovò nel suo castello e non ricordò nulla, sapeva solo che si sentiva meno viziata e senza quel problema, visse felice e contenta per tutta la sua vita.
(Angelica, Elisa, Marco e Michele)